sabato 13 marzo 2010

LA VOCE


Compie 70 anni e da oltre 30 anni non canta dal vivo. In tv non la si vede dal 1974. Ogni tanto spunta da internet, immersa nella realtà virtuale, a distanza di sicurezza dai media più pericolosi e dall'abbraccio di una folla che la soffocherebbe. Ogni anno o giù di lì pubblica un disco, spesso doppio, con inediti e cover di lusso.
Tutti festeggeranno il prossimo 25 marzo i 70 anni di Mina, senza di lei, ovviamente, eppure la sua presenza non è mai stata così tangibile. Merito di YouTube che ha messo a disposizione di tutti gli archivi della Rai e merito pure delle nuove generazioni di cantanti che ne hanno riproposto - certo, con meno classe e fascino - non solo la vocalità ma tutto un modo di presentarsi e di porsi.
Poche ore dopo il suo debutto, avvenuto nel settembre del 1958, è lei stessa a ricordare che i suoi genitori erano contrari a una figlia cantante, ma che "suo padre aveva convinto la madre: «Tanto - le aveva detto - cosa vuoi, durerà qualche settimana questa follia. Lasciamola fare"». E invece, eccola qui (o meglio non eccola qui…), con le sue 1000 e più incisioni e i 100 milioni di dischi venduti. Fosse nata negli Stati Uniti o in Inghilterra, ne avrebbero da tempo celebrato l'arte con cofanetto antologici, ristampe filologiche, dischi rimasterizzati, studi e ricerche, come è avvenuto e avverrà per altre voci fondamentali del '900 come Frank Sinatra, i Beatles, Elvis Presley ed Ella Fitzgerald.
Domenica prossima, invece, ci penserà il Giletti dell'Arena di «Domenica In» a festeggiarla e la stessa Rai che l'ha resa presenza abituale per gli italiani degli anni '70 con «Studio Uno», «Sabato sera», «Canzonissima», «Teatro 10», «Milleluci» ha in programma uno speciale tv di due ore che sarà registrato nel giorno del suo compleanno e mandato in onda in prima serata il 29 marzo. Alla conduzione ci sarà Paolo Limiti che con lei è stato in tv e ha scritto per la sua voce incredibile (tre ottave di estensione) hit e brani originali come «Bugiardo e incosciente», «La voce del silenzio», «Sacumdì Sacumdà», «Ballata d'autunno», «Un'ombra», e che ha promesso: «Non ci sarà alcuno spazio dedicato agli aspetti privati per non rompere quel muro di riservatezza che Mina ha messo tra sé e il mondo, e che va rispettato».
Ma chi può dire di averla davvero capita? Chi può permettersi di spiegare il mistero della sua voce? E chi riesce a trarre un insegnamento dalla sua parabola artistica, dalle sue scelte professionali? E come spiegare una presenza-assenza così ingombrante?
Quando arriva al «Musichiere» nel '59, insieme a Giorgio Gaber, viene inserita tra gli «urlatori». Tra il 1962 e il '63 la relazione con l'attore Corrado Pani (al tempo sposato) e la nascita del figlio Massimiliano, ora suo produttore, direttore artistico e arrangiatore, provocano l'ostracismo della Rai, anticipando un vero e proprio cambiamento della società, concretizzato poi nella legge su divorzio. Per il suo addio erano stati programmati nell'estate del 1978 ben 15 concerti al Bussoladomani di Lido di Camaiore ma, a causa di un'infezione polmonare, gli spettacoli si riducono poi a 11. Dall'ultima registrazione possibile è tratto l'album doppio «Mina live '78» dove affronta i Bee Gees, Battisti, i Queen di «We are the champions», «Georgia on my mind» e «Lacreme napulitane», «El porompompero» e «Margherita» di Cocciante, evidenziando un eclettismo che contraddistinguerà, in positivo e in negativo, anche i suoi dischi anni '80 e '90.
Ma anche nei suoi doppi album meno riusciti, c'è sempre una manciata di brani da brivido. E anche se molte delle sue scelte artistiche sono, specialmente negli anni 2000, discutibili, non si può che apprezzare il coraggio di alcune mosse (vedi la cover degli Afterhours e il duetto con Manuel Agnelli.
Giulio Brusati

Giulio Brusati

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