Sebastian Baggi, a destra nella foto, e Giuseppe Gotti se ne sono andati abbracciati l’uno all’altro nel mare ghiacciato del lido di Camaiore, uniti nell’amicizia anche a un passo dalla morte. Si sono aiutati fino all’ultimo respiro, come ogni giorno nei cantieri di mezza provincia. Sorisole e Bergamo perdono due grandi lavoratori, due muratori veri, pronti a farsi in quattro per chiunque e ad affrontare di petto ogni fatica. Abitavano nella stessa strada, via Comunelli, a qualche centinaio di metri dalla chiesa parrocchiale. Non c’è persona in paese che non abbia un legame di parentela con le famiglie dei due giovani, ora raccolte nel silenzio delle loro case dopo aver saputo la tragica notizia nella notte.
Le due mamme, Caterina e Marilena, si fanno forza. Non esitano a ricordare i loro figli nonostante siano ancora sconvolte dalla grave perdita. “Quando c’era da lavorare Sebastian non diceva mai di no – racconta mamma Caterina – giovedì aveva finito qui in Bergamasca ed era subito partito per dare una mano a Lucca fino a domenica. Mai un giorno fermo. Era già la seconda volta questo mese che scendeva per lavorare. E anche quando era qui a casa aiutava sempre tutti”. Nessun grillo per la testa. Solo tanto affetto per i fratelli, Elisabetta, Roberta, Alessandro, e per la sua terra, il suo paese, la sua via. “La sua più grande passione? Aveva una stalla in cui teneva un cavallo – continua la mamma – lo curava ogni giorno. Ha ereditato l’amore per gli animali da mio marito. Teneva molto a me. Quando sono stata male lui mi è stato molto vicino. Così come gli altri suoi fratelli. L’affetto per i miei figli non lo posso misurare, è uguale per tutti. C’è chi è più calmo, come Sebastian, chi invece ha un carattere più forte. Mi mancherà moltissimo”.
Tutta la famiglia Gotti è stretta attorno a Marilena, la mamma di Giuseppe. Ci sono gli zii, i cugini, i cognati. Secondo quanto si è appreso Beppe ha perso la vita probabilmente per cercare di salvare Sebastian. “E’ stato un ultimo grande gesto di amicizia – spiega – d’altronde era fatto così: dolce, solare. Salutava sempre tutti con il sorriso sulle labbra. Quando è morto mio marito, Beppe mi ha aiutato sempre, era un ragazzo d’oro”.
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