In una squadra di calcio "lo psicologo non serve. Questo ruolo lo può interpretare l'allenatore. Solo lui, se ha carisma, può gestire bene il gruppo". Ne è convinto il ct della Nazionale Marcello Lippi che oggi ha parlato ad un convegno a Lido di Camaiore al quale ha preso parte anche il medico della Nazionale Enrico Castellacci.
"Chi ha la responsabilità totale del gruppo è in grado di gestirlo anche dal punto di vista psicologico - ha detto Lippi -. In 30 anni di attività sono stato in grado di farlo da solo".
Il ct azzurro ha poi ricordato che un campione è tale "se si mette al servizio della squadra perchè se non lo fa e non lavora al servizio dei propri compagni non riuscirà ad ottenere i risultati attesi. Il leader della squadra deve mettersi sempre a servizio del gruppo. Ci sono squadre che hanno un capocannoniere e poi retrocedono o rischiano di farlo. Ed anche in Sudafrica io punterò sul gruppo".
Lippi ha anche ricordato il suo primo impegno con la Juventus: "Mi chiesi come mi dovevo comportare in un grande club e arrivai alla conclusione che dovevo mettere sullo stesso piano calciatori giovani e anziani. In questo fu determinante Gianluca Vialli che collaborò fin dall' inizio".
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